Vi sará sicuramente capitato di ritrovarvi davanti a questa ardua scelta, durante la spesa al supermercato; ma, effettivamente, quali sono le differenze Parmigiano Reggiano e Grana Padano?
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Vediamo insieme quali sono le 3 principali differenze tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano: la lavorazione, il latte utilizzato e l’alimentazione del bestiame.
LA LAVORAZIONE DEL PARMIGIANO REGGIANO E DEL GRANA PADANO
La prima cosa che balza agli occhi é il prezzo: il Parmigiano Reggiano costa circa due euro in piú al Kg rispetto al Grana Padano; questo perché la sua lavorazione é artigianale ed esso viene estratto manualmente; il Grana Padano invece prevede una lavorazione automatizzata, e quindi l’estrazione tramite macchinari.
IL LATTE UTILIZZATO DAL PARMIGIANO REGGIANO E DAL GRANA PADANO
Un’altra piccola differenza sta nel latte utilizzato: il Parmigiano Reggiano viene fatto una volta al giorno, miscelando il latte parzialmente scremato della mungitura della sera prima e il latte intero del mattino dopo, poi si passa alla caseificazione (“caseificazione”= lavorazione del latte per ottenere il formaggio);
per il Grana Padano, invece, il latte viene raccolto una volta al giorno (o massimo due all’interno dello stesso giorno) e dalla raccolta esso viene direttamente destinato alla caseificazione; essendo utilizzato latte crudo ed esclusivamente parzialmente scremato, il Grana sarà un po’ piú magro rispetto al Parmigiano.
L’ALIMENTAZIONE DEL BESTIAME CHE PRODUCONO PARMIGIANO REGGIANO E GRANA PADANO.
La differenza sostanziale sta nell’alimentazione del bestiame: il bestiame il cui latte é destinato al Parmigiano Reggiano si ciba di semplice foraggio verde, mangime secco e fieno di prato; per il bestiame del Grana Padano si sceglie, invece, il prodotto insilato, ovvero la pianta intera di cereali trinciata e stoccata in silos. É proprio l’erba conservata nei silos a far sí che poi ci sia una diversa procedura nella lavorazione del formaggio: questo tipo di conservazione aumenta il rischio di veicolare i batteri, come i clostridi butirrici, che andrebbero a causare fermentazione nella maturazione e nella stagionatura del formaggio. Per prevenire questo rischio, nel Grana viene quindi aggiunto un conservante, chiamato “lisozima“, il piú potente antibiotico animale, che é in grado abbattere una eventuale presenza di microrganismi e/o batteri e rendere il formaggio sicuro al 100%.
Per questo motivo poi, sull’etichetta del Grana viene specificata la sigla “E1105“, che sta a significare proprio l’aggiunta di quel conservante; sulla confezione del Parmigiano Reggiano invece, non essendo stato aggiunto in esso alcun conservante per l’assenza di rischio batterico, l’etichetta molto spesso non é presente, perché esso é un prodotto al 100% naturale, fatto essenzialmente con latte, caglio e sale.
Di questo peró siamo certi: sia il Grana Padano che il Parmigiano Reggiano hanno i propri pro e contro, il risultato finale della produzione dei due é pressoché uguale e la differenza nel sapore é quasi impercettibile.
Non dimentichiamo peró, che questi due formaggi sono tutelati con il marchio D.O.P. (Denominazione Origine Protetta) marchio secondo il quale tutta la fase di produzione dell’alimento é regolamentata e legata al territorio di origine.
Personalmente credo che un formaggio, per essere considerato tipico e genuino, non debba avere bisogno dell’aggiunta artificiale di una sostanza quale il conservante E1105.
E voi da che parte state? 🙂